Il duello di Chievo-Torino vede il numero 10 granata trionfare: è un giocatore trasformato rispetto a poco tempo fa. Male l’ex Torino, poco presente in campo
Non può che esserci un vincitore nel duello di Chievo-Torino, tra Valter Birsa e Adem Ljajic. E questa volta, per il numero 10 del Toro, non possono che arrivare solo tanti complimenti. È infatti il giocatore serbo a battere, senza alcun dubbio, l’omologo in forza al Chievo, con un passato nel Toro di Ventura, al primo anno di Serie A. Senza alcun dubbio, e non solo o non tanto per il gol segnato, che ha permesso di sbloccare la partita. No: Ljajic, nella nuova-vecchia posizione di trequartista, continua a essere sempre più determinante: copre più zone del campo, gioca la palla con maggiore personalità e ha la possibilità di liberare più frequentemente il tiro, cosa che già a Cagliari gli ha permesso di tornare alla rete dopo un lungo digiuno.
Bene, quindi, Ljajic. Molto meglio rispetto a Birsa. I numeri lo dicono chiaramente. 2 sono i tiri in porta del granata, nessuno invece da parte dell’avversario. Ma anche due sono le occasioni da gol create, a differenza del clivense che è sembrato, in sostanza, molto meno addentro alla partita. E non inganni l’assist di Birsa: è solo un piccolo lampo all’interno di una giornata opaca, un po’ come quella di tutta la squadra. La posizione di trequartista, insomma, sembra davvero giovare a Ljajic, che potrebbe essere tra i top player assoluti di Serie A, se solo riuscisse a trovare la costanza giusta. E, a questo punto, anche la collocazione giusta. La seconda sembra averla trovata: lui stesso ha avuto modo di rimarcarlo. Per la prima, c’è ancora da lavorare, ma le prestazioni in crescita lasciano pensare a qualcosa di buono. Di molto buono, anzi. Pensando al futuro.
Ljajic trova paragoni a ben altre quote, non certo all’altezza del decoroso Birsa.
Birsa e’ un buon giocatore. Lijiac e’ un grande giocatore. La differenza sta li’.
?
pero’ Boyè lo ha saltato alla grande !